[Giorno 6] Non riesco a credere che tutto questo stia capitando a me
[Il diario della giornata di oggi è scritto da Roberto, founder di Binary System]
Una cosa l’ho capita: la giornata marcata come Social Activities sul programma si può in realtà tradurre in: “un’impressionante tour de force nella Silicon Valley”.
La giornata di oggi è stata molto interessante, cominciata con una visita davvero stimolante. Siamo andati a fare due chiacchiere davanti al garage dove è nata la HP.
Una piccola casetta in legno dove sono state poste le fondamenta di quello sarebbe diventato un fenomeno mondiale: La Silicon Valley.
È proprio questa riflessione che più mi ha colpito.
Oramai siamo abituati a vedere grandi aziende della Valley fondate in un garage, quello dell’HP però è diverso: perché qua non è nata solo un’azienda, ma un vero e proprio tessuto economico conosciuto in tutto il mondo.
Poter vedere dove tutto ha avuto inizio ti dà la possibilità di dare una giusta dimensione anche a fenomeni enormi come questo.
Dopo la stimolante visita siamo andati ad incontrare Alexander Fries, un importante VC specializzato nell’investimento in aziende europee che vogliono sbarcare negli Stati Uniti.
È stato in assoluto l’incontro più interessante fino ad oggi.
Alex ci ha spiegato in maniera chiara il processo di found raising nella Valley. Tutti i teachers che abbiamo avuto finora sono stati eccezionali, ma Alex, essendo Svizzero, ha saputo cogliere gli aspetti più interessati per noi europei.
È incredibile quanto sia diversa la mentalità degli investitori americani rispetto a quelli europei. Posso tranquillamente affermare che tutto quello che ho imparato su questo argomento in Europa è assolutamente inapplicabile negli states, in particolare in Silicon Valley.
Ci sono tanti tanti tanti soldi da investire e non si ha paura di perderli.
Su 100 progetti sui quali ogni hanno vengono investiti miliardi di dollari in Silicon Valley, solo l’1% arriva al successo.
Pranzo da Buck’s of WoodSide, un ristorantino tipico della Valley dove sono stati firmati i più importanti contratti di investimento della Silicon.
Tutte le aziende conosciute sono passate di qua, tranne la Apple (tanto per cambiare Steve Jobs aveva litigato con Jamis, il proprietario).
Nel pomeriggio visita al Plug and Play Tech Center, una struttura dedicata al nascita e alla crescita di startup.
È stato bello parlare con giovani imprenditori o ingegneri con una bella idea provenienti da tutto il mondo, seduti in un grande spazio a creare il futuro.
Abbiamo conosciuto un imprenditore che assieme ad altri due pazzi sta creando una startup per fare lanci spaziali a basso costo, permettendo anche ai clienti meno facoltosi di lanciare satelliti in orbita.
Solo qui è possibile!!
Verso sera visita alla Intel dove mi sono reso conto di essere molto più vecchio dei miei compagni di avventura: la maggior parte dei microchip (per lo più sconosciuti) sono passati sotto le mie mani.
Prima di cena abbiamo partecipato ad un evento nel quale Jeff Epstein, ex CFO di ORACLE, oggi importante VC della Silicon Valley, ci ha spiegato quali sono i criteri di selezione dei Venture Capitalist.
Il tutto in una giornata.
Per chiudere in bellezza, stanchi ma soddisfatti ci siamo organizzati una bella grigliata informale a bordo piscina.
Il titolo dell’articolo che ho scritto prima della partenza era: “La fantasia prende il sopravvento e alimenta una speranza“.
È successo l’imprevedibile.
Gli investitori americani sono interessati al mio business!!
Ho già fissato due appuntamenti per la settimana prossima.
Non riesco a credere che tutto questo stia capitando a me.
[Roberto – Binary System]