Il pianeta del 10x, del be-on-time e degli affari interstellari: il post-Silicon Valley di Nicola Masotti
Due settimane su un altro pianeta. È così che ti senti al ritorno dal Mindset Program.
Il pianeta del 10x, del be-on-time e degli affari interstellari.
Il pianeta delle grandi corporation, dei business angels, ma anche delle piccole startup.
In Silicon Valley o sei dentro o sei fuori.
Vuol prendere i soldi e scappare in Italia? Sei fuori. Pensa piuttosto ad aprire un ufficio a San Francisco.
Vuoi un appuntamento con Zuckerberg ma non riesci ad arrivare puntuale neanche al tuo matrimonio? Sei fuori. La prossima volta parti con due ore di anticipo.
Vuoi essere il CEO di una compagnia che ha come unico dipendente il tuo cane e come principale investitore tua nonna? Beh…perché no…sei dentro…da qualche parte bisognerà pur cominciare!
Qualcosa nella mia testa è cambiato. Lo noto quando mi fermo a guardare il soffitto pensando a quanti punti della lista di “deal killers” di Ronald Weismann ho centrato in pieno. La risposta è sempre e solo: troppi.
Tutti in Silicon Valley ti lasciano qualcosa: i mentor, gli addetti alle visite, i tuoi compagni, persino gli autisti di Uber. Tutti hanno una storia da raccontare, e non hanno paura di farlo.
Il tempo non è mai abbastanza, quindi è bene prepararsi, io per fortuna lo avevo fatto.
Un giorno, mimetizzato da tifoso dei Giants, mi addentro a Mission Bay per un improbabile appuntamento delle 17.30. Dopo un intricato labirinto di corridoi raggiungo la sede di ODG, azienda che produce dispositivi di realtà aumentata. Mi accoglie Tony, con cui avevo preso contatti dall’Italia. L’esperienza è disarmante, quasi traumatica. Eppure ci avevano avvisati. Tony non perde tempo, mi sommerge di domande, scansiona la mia idea ai raggiX, mi rivolta come un calzino. E dire che non sono in cerca di finanziamenti. Cosa sarebbe successo se lo fossi stato? Nello stesso intervallo di tempo, in Italia, non saremmo andati oltre al caffè.
Non soddisfatto della prima strigliata, nella sperduta San Mateo, parto a cavallo del mio Uber per andare a visitare una delle startup di realtà aumentata più discusse del momento: Meta. Qui è tutta un’altra storia, ma solo perché mi accoglie Filippo, un ragazzo italiano che ho conosciuto la scorsa estate. L’ambiente è rilassato. Mentre proviamo le demo sviluppate da Meta ci raggiunge uno dei VP della compagnia (Ryan), con tanto di barattolo di caffè Illy in mano. Ryan sembra uscito dalla top 3 dei dipendenti più motivati dell’anno. Ma qui c’è un nome per descrivere quelli come lui: “evangelisti”. In Silicon Valley ci devi credere.
Si concludono così le mie gesta, è tempo di tornare in Italia.
Ma non finisce qui.
Troverò il modo di risalire su quel maledetto aereo.
Più che un aereo, una navetta per un altro pianeta.
[Nicola Masotti]