Mindset Program 6° ed: pre-Silicon Valley – parte 1
[Abbiamo chiesto ai partecipanti della 6° edizione del Mindset Program di raccontarci le loro aspettative pre-Silicon Valley. In questo post trovate i primi cinque contributi]
“Cristoforo Colombo era convinto di poter raggiunger l’Asia attraversando l’Atlantico e sfidò il mondo per dimostrarlo.
Al di là dell’oceano non lo attendeva però l’India. Lo attendeva Il Nuovo Mondo.
Partire per un viaggio è una sfida.
Io parto con il desiderio di acquisire lo stesso sguardo rivolto al futuro di chi anima il posto più innovativo del pianeta.
Parto perché per noi italiani, eredi dei più grandi inventori della storia, è di centrale importanza capire come dar vita alle nostre idee inserendole nel mondo di domani.
Parto cosciente del fatto che il confronto con chi incontrerò sarà a dir poco fruttuoso. Parto pieno di aspettative e di idee, con la consapevolezza che quasi nulla sarà come lo immagino ora. Ma è proprio quando pensi di aver tutto chiaro che devi fare i bagagli e chissà che, durante il viaggio, tu non abbia la possibilità di scoprire l’America…”
[Mario Monticelli – Aquabuddy]
“Essere pronti al 100% per una nuova esperienza forse non lo si è mai, ma essere pronti a cercare di coglierne il massimo, questo sì. Cosa mi aspetto dalla Silicon Valley? Mi aspetto di trovare una realtà molto differente da quella italiana, come modo di pensare e come tempi di azione. Fino ad ora la Silicon Valley è stata una parola, un concetto, un pensiero trovato sempre sulla bocca degli altri, finalmente potrà essere l’occasione per immergermi personalmente nel sogno americano delle startup. Mi aspetto di trovare nuove idee, nuovi punti di vista grazie al confronto con grandi imprenditori, con nuove realtà e con i compagni di viaggio. Sarà però anche una sfida, perché la mia società (Prometheus S.r.l.s.) opera nel settore biotech-biomedicale, un ambito diametralmente opposto, in termini di tempistiche, rispetto a quello Hi-Tech, Digital, ecc, più tipico della SV, perciò credo che questo incontro potrà generare nuovi ed inattesi scenari di sviluppo.”
[Alice Michelangeli – Prometheus]
“Anni fa mi ero posto degli obiettivi: finire l’università e cercare lavoro in Silicon Valley.
Non è andata proprio così: è da 2 anni che ho aperto una startup innovativa, cercando di sviluppare le mie idee e progetti, qui in Italia.
Sono stato gratificato dalle vincite di tutti i bandi a cui ho partecipato, mostrando l’innovazione sviluppata fino ad ora, ma sotto altri aspetti mi sono sentito “bloccato” dal mio stesso Paese.
A volte mi sembra di essere una tartaruga che corre in mezzo a tante lepri e credo sia facile da interpretare la morale una volta finita la corsa, soprattutto in un mondo in cui la velocità è la base dello sviluppo.
Perché in Italia risulta così difficile realizzare un’idea innovativa? Cosa ci manca?
In SV vi sono tante aziende che controllano i mercati mondiali e rimango affascinato dalla mentalità, dal modo di lavorare, pensare, ragionare e dal come vengono affrontati i problemi quotidiani di questi lavoratori. Che sia proprio questo ciò che ci manca?
Cercherò di seguire le stesse strategie, lanciandomi verso nuove sfide e obiettivi, avendo la certezza che questo viaggio sarà sicuramente un punto di svolta per la mia vita.
[Marco Zani – Mark One]
“Le cose da fare nella giornata di uno startupper sono tantissime. Così tante che anche un viaggio come quello in Silicon Valley quasi viene messo in secondo piano di fronte alle numerose scadenze, ma a dieci giorni dalla partenza eccolo che si palesa prepotente nella mia testa, con tutto il carico di eccitazione e paura che porta.
Paura che la mia giovane età carica di inesperienza non sia sufficiente ad affrontare una realtà così complessa, eccitazione per un viaggio che in un modo o nell’altro mi farà crescere e mi farà vivere un’esperienza che probabilmente ricorderò per molto molto tempo.
Le opportunità sono tante: conoscere imprenditori di alto livello, le famose persone che “ce l’hanno fatta” a cui mi sono sempre ispirato, che mi potranno trasmettere il loro mindset e la visione che hanno del fallimento, temuto in Italia, considerato come opportunità in America. Uno startupper nella casa delle startup, ne vedrò delle belle!
[Marco Pesci – DIFLY]
“Molti anni fa guardavo l’uomo ragno alla TV. Era bello vederlo saltare tra i palazzi di una città americana, ti portava a vivere l’America degli anni 70. La rete era la sua forza e vorrei diventasse anche la mia. La rete di oggi è diversa, è la conoscenza delle persone, quelle capaci, quelle che sanno come ci si muove, quelle che contano e che ti presentano altre persone, quelle che ti offrono il loro sapere.
Questa è la Silicon Valley che mi aspetto, il network di conoscenze per far crescere rapidamente l’idea che sto sviluppando tra Italia e USA. Non voglio perdere tempo e mi aspetto davvero un mindset che mi dia rapidamente gli strumenti per presentare l’idea al pubblico e agli investitori. Voglio che questa idea diventi rapidamente un’affermata azienda che fattura, e che genera posti di lavoro tra l’Italia e la California. Mi aspetto una profonda accelerazione della mia conoscenza della Silicon Valley, delle sue dinamiche e dei suoi protagonisti. Mi aspetto di andare direttamente ai noccioli senza perdere nemmeno un secondo in inutili teorie. Mi aspetto grandi professionisti, mentor, trainer e mi aspetto adeguati risultati.”
[Mirko – Revolufashion]