Ecosistemi dell’innovazione: Buone pratiche delle realtà europee in Silicon Valley

Per farvi conoscere ancora meglio le attività che dal 2015 stiamo facendo in Silicon Valley e gli scambi avviati per l’Emilia-Romagna, Irene Mingozzi, da Menlo Park, e Sara D’Attorre, da Bologna, vi propongono qualche riflessione sui temi più rilevanti del mondo startup e investimenti.

In questo quinto ed ultimo appuntamento parliamo della presenza di Innovation Hub europei in Silicon Valley.

Perché una realtà europea dovrebbe aprire un Innovation Hub in Silicon Valley?

È la stessa domanda che aveva l’Emilia-Romagna nel 2015, prima di decidere di iniziare le attività a San Francisco. 

La risposta, ottenuta dopo tanti colloqui con tutti coloro che stavano già guidando gli Hub Innovazione degli altri Paesi europei, è che per riuscire a prendere il meglio dalla Silicon Valley è necessario esserci fisicamente. È fondamentale, infatti, lavorare sul network e comprendere da dentro la mappa delle relazioni che si riesce a disegnare soltanto dopo tanto tempo che si vive questo contesto quotidianamente.

Poiché questa presenza è molto difficile (e costosa) da ottenere per la singola startup, università, grande azienda, l’idea è che questi Hub possano esserci per loro.

Il lavoro di questi Hub è proprio quello di tenere collegati tutti i “puntini” dei due ecosistemi, quello di provenienza e quello della Silicon Valley. I puntini non sono solo le startup, ma tutti quelli che lavorano attorno ai temi dell’innovazione: startup, grandi aziende, università, centri di ricerca, pubbliche amministrazioni, acceleratori, fondi d’investimento, angel investor.

I soggetti presenti coprono diversi livelli:

  • la maggioranza sono a rappresentanza nazionale;
  • due sono a rappresentanza europea: EIT Hub e Mind The Bridge;
  • uno è a rappresentanza di un gruppo di paesi: la Nordic Innovation House che rappresenta Islanda, Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca;
  • cinque sono a rappresentanza regionale: l’Emilia-Romagna (Italia), la Catalogna (Spagna), la Baviera (Germania), la Northern Germany (che rappresenta le regioni di Schleswig-Holstein, Hamburg e Bremen in Germania) e la Vallonia (Belgio).
Quali sono le attività più di valore di questi Hub?

Le attività di solito si dividono in:

    • Attività di presidio del network in Silicon Valley;
    • Attività top-down a bandi, come i programmi a batch tipo il Mindset Program dell’Emilia-Romagna;
    • Attività one-to-one, più customizzate sulla base delle singole necessità delle aziende;
    • Attività di importazione delle best practices.
In che modo gli Hub europei in Silicon Valley sono connessi tra di loro?

La connessione tra gli hub è stretta e costante. Ogni mese vengono organizzati degli eventi ibridi (fisici e online) da EIT, in cui vengono condivisi i rispettivi programmi e ci si aggiorna sulle ultime novità dei propri contesti.

Come ha influito la pandemia sulle attività di questi hub?

Controintuitivo, ma molti hub hanno lavorato più di prima. Sicuramente le attività di persona sono state ferme per due anni, ma le attività online si sono moltiplicate e hanno raggiunto, anche se con un’efficacia e una profondità diversa, molte più persone.

Per approfondire:

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