Incubator Program, day 1: incubatori/acceleratori e sostenibilità
[L’articolo di oggi è scritto da Andrea Parmeggiani di Reggio Emilia Innovazione]
Giornata densa di visite ad acceleratori/incubatori a San Francisco.
Siamo andati da The Vault, ottimo indirizzo, ambiente sofisticato che ci ha ricevuto in una splendida biblioteca arredata con divani e boiserie. La breve descrizione vuole anticipare la Value proposition: scrivanie e occasioni di networking di qualità, ad un prezzo adeguato (circa 500 USD/mese per persona). In un panorama di circa 200 acceleratori/incubatori nella sola San Francisco, The Vault ha ben segmentato la propria offerta. Da qui il founder può muovere i primi passi e costruire la rete di relazioni, cioè fare “networking”.
Qui a San Francisco il networking e’ un vero e proprio rito, in equilibrio fra quantità di contatti (20 per una sessione efficace) e il rigoroso rispetto del tempo degli altri: un networker efficace ha sempre pronta una pitch di 10-20 secondi!
Fatto per 3-4 sere a settimana e’ un vero investimento per lo startupper.
Da The Vault abbiamo camminato verso il “Tempio”: 500 Startups.
Anche qui segmentazione precisissima e soprattutto coerenza fra value proposition e quanto 500 Startups chiede agli startupper:
1) 500 Startups accetta circa l’1-2% delle domande;
2) prerequisito: MPV & traction (tradotto: un prodotto e dei clienti, anche pochissimi);
3) chi entra si impegna a lavorare con executive in residence (spesso startupper che hanno già fatto una exit) e growth experts.
Patti chiari e amicizia lunga: tre mesi per cambiare le sorti della nuova impresa.
Questa pattuizione “non economica” prevale addirittura sullo scambio economico: poco più di 100K USD per il 6% di capitale. Qui bando alle ciance, l’obiettivo è il mercato ed il prossimo round di finanza!
Fatte tutte le opportune differenze fra San Francisco e l’Emilia Romagna, la giornata ha confermato che gli incubatori/acceleratori sono imprese: value proposition, segmentazione e revenue model chiari ed allineati sono essenziali per la sostenibilità.
Perseguire in modo generico lo sviluppo dell’ ecosistema e/o la crescita del territorio senza chiari obiettivi imprenditoriali porta poco lontano, nemmeno allo sviluppo del territorio.
Una gestione imprenditoriale invece porta ad offrire servizi di qualità, coerenti con quanto richiesto ai founders e quindi, nei fatti, allo sviluppo sia delle nuove imprese che dell’ecosistema.
Detto questo, ora grande attesa di incontrare gli incubatori universitari e capire come mediano fra Mercato e Accademia.