Il Clust-ER Healt ha partecipato a Boston per Bio International 2023

Si è appena conclusa l’edizione statunitense di Bio International, la convention che si è svolta dal 5 all’8 giugno 2023, accoglie per quattro giorni le realtà biotech e lifescience da tutto il mondo.

A rappresentare l’Italia, nel padiglione organizzato da ITA – Italian Trade Agency Los Angeles, erano presenti anche il Cluster Nazionale per le Scienze della Vita Alisei e i cluster regionali, tra cui il Clust-ER Health insieme ai due soci Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” – IRST IRCCS e HNP Healthcare Network Partners.

Bio International rappresenta ormai da anni un appuntamento importante per chi si occupa di innovazione nel campo della salute e un’opportunità di affacciarsi ad un mercato più ampio rispetto a quello europeo, con cui molti soci del Clust-ER Health hanno già numerosi contatti.

La convention rappresenta un momento di confronto con le realtà partecipanti, che quest’anno erano quasi 6000, grazie ai meeting one-to-one: grandi aziende, piccole e medie imprese, startup, ma anche cluster regionali e nazionali, università e centri di ricerca e, soprattutto, investitori in cerca di soluzioni innovative interessanti per il mercato internazionale. Proprio per questo il Clust-ER Health aveva preparato una brochure con alcuni progetti svolti dai propri soci negli ambiti pharmamedtech digital health da presentare come opportunità di investimento con l’obiettivo di portare i progetti ad una fase di sviluppo superiore. Le soluzioni proposte hanno riscosso un forte interesse sia da parte delle realtà europee che statunitensi e sono state ritenute innovative e all’avanguardia.

La tematica cruciale dell’edizione 2023 è stata indubbiamente, ancora una volta, quella delle terapie geniche e cellulari, su cui molte realtà aziendali e di ricerca stanno lavorando assiduamente già da anni, sia a livello internazionale che sul nostro territorio regionale. In questo contesto si inserisce anche la partecipazione di IRST, che nella sua strategia di internazionalizzazione ha creato un forte legame con i protagonisti della ricerca statunitense sul tema della lotta contro il cancro e, allo stesso tempo, ha investito sul territorio romagnolo per creare le infrastrutture necessarie allo sviluppo di terapie cellulari.

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